Cos’è l’Interaction to Next Paint?
Scritto da Manuel in Web Performance
TL;DR
L’Interaction to Next Paint (INP) è una metrica introdotta da Google per misurare quanto velocemente una pagina web risponde alle interazioni dell’utente. A differenza del FID (First Input Delay), l’INP valuta l’intero ciclo di risposta, includendo il rendering visivo. Valori ideali dell’INP sono sotto i 200 ms, mentre oltre i 500 ms indicano problemi significativi.
Per ottimizzare l’INP, è fondamentale ridurre JavaScript superfluo, gestire meglio script di terze parti, eliminare task lunghi e migliorare la gestione degli eventi. Strumenti come Lighthouse e Chrome DevTools aiutano a monitorare e risolvere i colli di bottiglia.
Una pagina web reattiva non solo migliora l’esperienza utente ma aumenta anche il successo del sito. L’INP rappresenta un passo avanti per garantire prestazioni ottimali e soddisfazione degli utenti.
Con l’evoluzione del web e delle tecnologie che lo supportano, misurare la performance di un sito non è mai stato così cruciale. L’Interaction to Next Paint (INP) è una delle metriche più recenti introdotte da Google per monitorare le performance dei siti web. Questo Core Web Vital mira a fornire una misura più accurata dell’esperienza utente, focalizzandosi su quanto velocemente una pagina risponde alle interazioni.
Cos’è l’Interaction to Next Paint (INP)?
L’Interaction to Next Paint è una metrica che misura il tempo necessario affinché una pagina risponda a un’interazione dell’utente. Ma cosa si intende per interazione? Una interazione si verifica ogni volta che l’utente compie un’azione che richiede una risposta dal sito, come:
- Cliccare su un bottone.
- Aprire un menu a tendina.
- Digitare in un campo di testo.
- Scorrere una pagina con il mouse o il touch screen.
L’obiettivo principale è determinare la latenza tra l’azione dell’utente e il momento in cui la pagina riflette visivamente la risposta.
Google ha introdotto l’INP come parte dei Core Web Vitals per sostituire metriche meno precise come il First Input Delay (FID), che misurava solo il tempo iniziale di risposta senza considerare l’aggiornamento visivo completo.
Come viene calcolato l’INP?
Il calcolo dell’Interaction to Next Paint si basa su tre fasi principali:
- Identificazione delle interazioni: vengono tracciate tutte le interazioni che generano un evento nella pagina, come clic, tap e input da tastiera. Un’interazione è definita come un insieme di eventi correlati scatenati durante un’unica azione logica dell’utente. Ad esempio, un’interazione “tap” su un dispositivo touch include eventi multipli come il sollevamento e abbassamento del puntatore e il clic, ognuno dei quali contribuisce alla latenza complessiva.
- Misurazione del tempo di risposta: per ogni interazione, si misura il tempo necessario per completare l’aggiornamento visivo. La durata di ogni interazione viene calcolata come la somma di questi tempi, considerando la fase più lunga tra gli eventi correlati. Questo include:
- Il tempo di input delay, ovvero il tempo tra l’interazione dell’utente e l’esecuzione dei relativi handler degli eventi.
- Il tempo di elaborazione, cioè il tempo totale necessario per eseguire il codice degli handler degli eventi associati.
- Il tempo di presentazione, che rappresenta il ritardo tra la fine dell’esecuzione degli handler e la presentazione del prossimo frame da parte del browser.
- Selezione del valore massimo: l’INP prende in considerazione l’interazione più lenta registrata durante la sessione. In alternativa, per pagine molto interattive, può essere calcolato il 98° percentile delle interazioni per offrire un valore più rappresentativo.
Un INP ideale dovrebbe essere inferiore a 200 millisecondi, mentre valori superiori a 500 millisecondi indicano problemi di performance significativi.
Perché l’INP è cruciale per l’esperienza utente
Una pagina web reattiva è fondamentale per garantire un’esperienza utente positiva. Quando un sito risponde rapidamente alle interazioni, gli utenti percepiscono il sistema come affidabile ed efficiente. Al contrario, ritardi e latenza possono portare a frustrazione e abbandono del sito. Ne parlavamo in questo articolo.
Differenza tra INP e altre metriche
Prima dell’introduzione dell’INP, metriche come il FID si concentravano esclusivamente sul tempo iniziale di risposta. Tuttavia, non fornivano una visione completa dell’esperienza utente. L’INP, invece, considera tutto il ciclo di risposta, rendendolo una metrica più rappresentativa.
Come migliorare l’INP del tuo sito web
Migliorare l’Interaction to Next Paint richiede un’analisi approfondita del codice e delle risorse del sito. Ecco alcune strategie pratiche:
Durante il caricamento della pagina
L’INP può essere influenzato durante il caricamento della pagina, poiché gli utenti potrebbero tentare di interagire con una pagina mentre questa sta ancora caricando il JavaScript necessario per impostare i gestori degli eventi.
- Rimuovi codice non utilizzato: usa lo strumento di analisi della coverage di Chrome DevTools per identificare e rimuovere codice non necessario.
- Implementa il caricamento asincrono: carica in modo asincrono il JavaScript non essenziale mentre la pagina è in fase di caricamento.
- Ottimizza script di terze parti: individua eventuali script lenti che potrebbero influire sulle performance iniziali.
- Profilazione delle attività lunghe: usa il performance profiler per trovare task lunghe e ottimizzarle.
- Minimizza il rendering iniziale: evita di ri-renderizzare grandi porzioni del DOM o di applicare effetti CSS pesanti durante il caricamento.
Dopo il caricamento della pagina
Anche dopo il caricamento iniziale, l’Interaction to Next Paint può essere influenzato dalle interazioni durante la normale navigazione.
- Usa l’API
postTask
: prioritizza adeguatamente i task (occhio però che si tratta, al momento della stesura di quest’articolo, di una tecnologia che ancora non fa parte della baseline) - Pianifica task non essenziali: sfrutta
requestIdleCallback
per eseguire operazioni meno urgenti (anche qui stesso discorso di postTask, non fa ancora parte della baseline, usare con cautela). - Profilazione delle interazioni discrete: analizza interazioni specifiche, come l’attivazione di un menu mobile, per individuare task lunghi.
- Monitora script di terze parti: verifica se l’esecuzione di script esterni influisce sulla reattività complessiva.
Il complicato rapporto tra INP e JavaScript
JavaScript influisce in modo significativo sulla reattività di una pagina web. Quando uno script monopolizza il thread principale per troppo tempo, può compromettere l’INP (Interaction to Next Paint), soprattutto a causa della stretta relazione tra i dati sul campo dell’INP e il Total Blocking Time (TBT) misurato nei test.
Ecco alcune problematiche comuni e le possibili ottimizzazioni:
- JavaScript sovraccarico: Un codice eccessivo o non ottimizzato, insieme a una gestione inefficiente di suddivisione e caricamento, può rallentare il thread principale. Per migliorare i tempi di risposta, è fondamentale ridurre il codice superfluo, suddividere le funzionalità in moduli caricabili progressivamente e ottimizzare i processi più lunghi.
- Script di terze parti: Script non indispensabili possono gravare sul thread principale, rallentando la pagina. Eliminare o ritardare l’esecuzione di questi script e dare priorità a quelli essenziali può limitare il loro impatto negativo.
- Eventi sovrapposti: L’uso di più gestori di eventi per una singola interazione può creare conflitti e ritardi. Ottimizzare la gestione degli eventi attraverso la delegazione o trasferire compiti meno urgenti ai Web Workers aiuta a mantenere l’interfaccia fluida.
- Hydration: Framework come React o Vue spesso richiedono un processo di hydration, in cui il JavaScript completa l’HTML inizialmente generato. Questo processo può essere ottimizzato usando tecniche come
useTransition
per suddividere aggiornamenti complessi su più frame. O usare framework che non prevedano hydration come Qwik - Prefetching e rendering: Il prefetching aggressivo di risorse per navigazioni future può causare problemi se non ottimizzato. Assicurarsi che il rendering non interferisca con l’interattività corrente è fondamentale.
Confronto tra INP e FID
L’INP e il FID sono metriche strettamente correlate, ma presentano differenze significative che influenzano la loro utilità nell’analisi delle performance web.
Focus della metrica:
- Il FID (First Input Delay) misura il tempo di ritardo iniziale tra l’interazione dell’utente e l’inizio dell’elaborazione della risposta da parte del browser. Si concentra esclusivamente sull’inizio della risposta.
- L’INP (Interaction to Next Paint) valuta l’intero ciclo di risposta, inclusi il rendering visivo e l’aggiornamento della pagina dopo l’interazione.
Copertura temporale:
- Il FID considera solo la prima interazione significativa dell’utente dopo il caricamento della pagina.
- L’INP tiene conto di tutte le interazioni durante la sessione, offrendo una visione più completa.
Precisione:
- Il FID è utile per identificare problemi durante il caricamento iniziale della pagina.
- L’INP, con il suo approccio più ampio, è migliore per comprendere l’esperienza complessiva dell’utente.
- In sintesi, mentre il FID è stato fondamentale per iniziare a misurare la reattività delle pagine web, l’INP rappresenta un’evoluzione significativa, fornendo dati più rappresentativi dell’esperienza reale dell’utente.
Strumenti per monitorare e ottimizzare l’INP
Per migliorare l’Interaction to Next Paint, è fondamentale utilizzare gli strumenti giusti. Ecco alcune risorse utili:
- Lighthouse: Uno strumento integrato in Chrome DevTools che fornisce un’analisi dettagliata delle performance, inclusa la metrica INP.
- PageSpeed Insights: Offre un report dettagliato sui Core Web Vitals, inclusi suggerimenti specifici per migliorare l’INP.
- Profilazione con Performance Tab: Il pannello “Performance” di Chrome DevTools permette di analizzare nel dettaglio il comportamento della pagina, identificando eventuali colli di bottiglia.
L’Interaction to Next Paint rappresenta un passo avanti significativo nella misurazione delle performance web. Questa metrica offre una visione più accurata di come gli utenti percepiscono la reattività di una pagina, rendendola uno strumento fondamentale per sviluppatori e business che vogliono offrire esperienze utente di alta qualità.
Investire nell’ottimizzazione dell’INP non è solo una questione tecnica, ma una strategia per migliorare la soddisfazione degli utenti e, in ultima analisi, il successo del tuo sito web. Inizia oggi stesso a monitorare questa metrica e porta le performance del tuo sito al livello successivo! Se dovesse servire una mano, puoi sempre contattarci.
Per approfondire:
Articolo scritto da